Fondo Pensione
Interrogazione Parlamentare del Senatore Elio Lannutti - Un Socio ci scrive:
Lettera del Socio
Mi permetto di esprimere un mio personale commento.
Penso che non sfugga a nessuno come sia stato messo nell'oggetto di una assemblea ORDINARIA (valida quindi a maggioranza semplice qualunque fosse il numero dei votanti) il quesito sulla RINUNCIA AL REGRESSO, mentre quello sulla fusione sia stato messo oggetto di una ASSEMBLEA STRAORDINARIA di ben più difficile attuazione (al di là del risultato finale), e di cui comunque nulla si è saputo del dettaglio dei voti.
Mi chiedo se non avessimo dovuto VIGILARE (ma oggi neanche più la BANCA D'ITALIA è in grado di vigilare) maggiormente sull'organizzazione di tali votazioni per opporci a priori che fossero così strutturate.
Ora non ci resta che aspettare la lenta ma costante ulteriore erosione dei nostri assegni (altro che il 15% dal 2015: il mio è diminuito del 30% dal 2010!).
L'interrogazione del sen. Lannutti mi sembra poi del tutto inutile e demagogica: andava posta in tribunale. Perché così secondo me risponderanno i ministri interrogati: non ne sapevamo nulla perché non era nelle nostre competenze (e figuriamoci se nei tre mesi in carica potevano occuparsi del nostro fondo pensione insieme alla legge di bilancio, ex ILVA, ALITALIA, BANCA POPOLARE DI BARI e similari).
Auguri a tutti per tutto!
La risposta dell’Associazione
Caro Socio,
non possiamo non essere d'accordo con te sulla erosione, in particolare da quando è cambiato il sistema di calcolo, della nostra pensione integrativa. D'altra parte c'è purtroppo da sottolineare che anche in passato ci sono state modifiche che hanno sensibilmente inciso sull'ammontare della rendita: il riferimento è alla fissazione del "tetto" non superabile a prescindere da stipendio, anzianità, contributi versati, ecc. per cui si determinò una situazione contingente che vedeva colleghi pensionati ante "tetto" percepire un assegno maggiore rispetto ai colleghi post sebbene con retribuzione in servizio di gran lunga maggiore. Tutto considerato riteniamo di poter dire che l'andamento nel tempo del nostro Fondo è stato negativamente caratterizzato ma che quasi nessuno vi ha prestato attenzione; molti ci si soffermano ora, in presenza dell'applicazione del piano di risanamento, ma sulla base di considerazioni personali che non tengono conto del contesto e spesso non risultano correttamente supportate.
Anche l'invito a vigilare vale forse di più per chi si affaccia soltanto ora ai problemi e non per quanti, forse pochi e soltanto per spirito di servizio, lo fanno da tempo pur senza inutili strappi e sollecitazioni o con inviti a non meglio precisate discese in campo. La nostra Associazione è certamente tra questi ultimi ed è da sempre impegnata a tutelare al meglio la categoria.
Fatta questa beve premessa, che vuole essere soltanto una condivisione delle problematiche, proviamo a dare delle risposte alle tue riflessioni, risposte che non vanno assolutamente lette come difese d'ufficio ma soltanto come precisazioni alla luce dei fatti per come ci risultano.
Assemblea: il quesito sulla fusione rientra tra gli atti di straordinaria amministrazione, tanto da comportare la possibilità di effettuare anche la liquidazione volontaria, ed a termini di Statuto deve essere sottoposto ad assemblea straordinaria. L'altro quesito, invece, rientra nelle possibili determinazioni ordinarie. Da qui, in linea anche con alcuni pareri legali, l'impostazione decisa dal Fondo. Poi resta il fatto che tutto è perfettibile o diversamente realizzabile. A questo punto ci sembra che motivi di lagnanza vanno ricercati tra quelli che hanno invitato ad aspettare o, addirittura, a non votare insinuando dubbi sulla sua legittimità e facendo riserve all'esito di pareri legali in corso. Ne è scaturito un diffuso disorientamento e il non voto. I risultati dell'Assemblea, non appena disponibili, sono stati pubblicati in dettaglio sui siti del Fondo e dell'Associazione e sono consultabili liberamente.
Erosione: il problema è direttamente collegato all'applicazione del Piano di Riequilibrio in atto, piano che terminerà nel 2023 e di cui anche l'Associazione si è ripetutamente e ampiamente occupata (siti del Fondo e nostro e "Il Nostro Villaggio"). Direi, piuttosto, che da parte di molti di noi titolari di pensione c'è stata scarsa attenzione fino alla decurtazione di quest'anno in conseguenza del maggiore impatto. Molti e diversi i motivi che nel tempo hanno portato al disavanzo, in larga parte esterni al perimetro del Fondo stesso e non sintetizzabili in questa sede.
Interrogazione/tribunale: siamo d'accordo sul fatto che dubitiamo si possano ottenere risposte utili. Per quanto riguarda le vie legali (tu parli di tribunale), in ipotesi più utilmente perseguibili, è da sottolineare la necessità di partire da fatti precisi e supportati da elementi concreti; certamente non è la stessa cosa che scrivere su un social o a noi. L'alternativa è che al danno si aggiungano le beffe, come si dice, e per beffe intendiamo tutti gli oneri che comporta una eventuale soccombenza. Molti colleghi, a suo tempo mal consigliati, ci sono passati.
In conclusione, comunque, ti assicuriamo che continueremo a seguire da vicino e al meglio delle nostre possibilità anche perché comprendiamo e condividiamo in pieno la tua amarezza che è anche la nostra. Ti preghiamo, infine, di considerare questa nota come una "espressione di solidarietà" tra colleghi seppure in questo momento con ruoli diversi. Con l'occasione ti inviamo cari saluti e molti auguri di buon Natale e sereno anno nuovo.
Associazione Nazionale Pensionati BdR
La risposta del Socio
Cara Associazione,
(non so come altrimenti indirizzarmi non essendovi firma personale in calce), ringrazio per la cortese e circostanziata risposta e per l'attenzione dedicata al mio parere personale.
Avrai notato che ho usato esprimermi in prima persona plurale non per "pluralis maiestatis" ma perché mi sono sentito colpevolmente coinvolto nella questione, e, non per giustificarmi, ma la lontananza dalla sede della vicenda (io abito a Milano) induce un certo distacco finché non si è direttamente coinvolti, lasciando la gestione del tutto ai colleghi che generosamente se ne preoccupano mentre noi (a parte eccezioni come la mia essendo ancora in attività lavorativa full-time) godiamo del meritato riposo.
Il mio riferimento al "tribunale" non era in senso minaccioso ma perché quello è il luogo deputato a dirimere le controversie private, qualora alcuno si senta depauperato moralmente e monetariamente dal comportamento altrui.
Non mi dilungo sull'azione LANNUTTI a mio avviso comunque fuori luogo.
Contraccambio di vero cuore a Te e Famiglia (come si usava dire nella NOSTRA banca, anzi, BANCO) carissimi auguri di Sereno Natale e altrettanto Sereno, anzi, PIU' SERENO nuovo anno.